Valle Brembana: cosa fare in 3 giorni
La Val Brembana è una montagnosa valle della Lombardia in provincia di Bergamo che deve il suo nome al fiume Brembo dal quale è attraversata. È una meta ideale per un weekend nella natura in tutte le stagioni. Le cose da fare e vedere in Valle Brembana sono tante: borghi medioevali tra i più belli d'Italia, musei legati al mondo del teatro e del sistema postale, panchine giganti, miniere, grotte, ponti tibetani e non mancano le terme. Noi abbiamo scelto San Pellegrino Terme come base visitare la Valle Brembana.
Chiusa a settentrione dalle Alpi Orobie, la Valle Brembana si estende per oltre 60 km dalle sorgenti del fiume Brembo, alle falde del Pizzo del Diavolo, fino allo sbocco nella pianura nei pressi di Villa d'Almé. In essa confluiscono poi le valli laterali come la Valle di Olmo, la Val Taleggio, la Val Brembilla e la Val Serina. Il fiume Brembo è il protagonista principale della valle: le sue acque vengono utilizzate per produrre energia, per bagnare le vasche degli stabilimenti termali e per produrre acqua potabile e birra. Dalla Valle Brembana nascono due noti marchi italiani di acqua, l'acqua San Pellegrino fondata nel 1932 e l'acqua Bracca fondata nel 1907, alle quali si aggiunge un più recente brand di birra locale, prodotte dal Birrificio Via Priula (il locale dove è possibile degustare queste birre locali si trova proprio a San Pellegrino Terme in via De Medici 2 ; per maggiori info sui prodotti, vi lascio qui il link).
Uno dei principali comuni della Valle Brembana è San Pellegrino Terme: il suo nome ci rimanda subito alla nota industria italiana che produce acqua e bibite gassate, la San Pellegrino S.p.A. Ancora oggi lo stabilimento dell'acqua San Pellegrino si trova all'inizio del paese, ma dal 2019 sono in atto una serie di interventi di ristrutturazione e di ammodernamento con l'obiettivo di proiettare lo stabile nel futuro, creando un ambiente moderno e di design. Proprio per questo motivo, durante il nostro viaggio alla scoperta della Valle Brembana nella primavera del 2023, non ci è stato possibile visitare lo stabilimento attraverso i consueti tour guidati in programma: tutte le visite all'interno dell'azienda riprenderanno alla conclusione dei lavori. Nel centro cittadino di San Pellegrino Terme, nei pressi del vecchio stabilimento termale, c'è ancora una fontanella che eroga acqua che come recita l'insegna è "riservata agli abitanti di San Pellegrino". In attesa del ripristino delle visite alla San Pellegrino, potete in alternativa andare a vedere la sorgente dell'acqua Bracca: prima di raggiungere San Pellegrino Terme, bisogna imboccare la strada provinciale 27 in direzione di Bracca. Superato lo stabilimento nuovo dell'azienda, si procede oltre l'Orrido di Bracca e sulla destra si trova il Padiglione idropinico delle Sorgenti Bracca: una scaletta permette di raggiungerla da vicino e di osservare l'acqua che zampilla fuori dalla fonte. Poco più avanti sulla sinistra si osserva lo stabilimento dell'Antica Sorgente Fonte Bracca.
Il nostro viaggio in Valle Brembana è durato 3 giorni, ideali per visitare buona parte della valle e per fare la maggior parte delle esperienze offerte. Abbiamo scelto il comune di San Pellegrino Terme come luogo di soggiorno per esplorare i dintorni, prenotando una delle nuove camere all'Hotel Bigio: gode di una posizione comoda, è affacciato sul fiume Brembo a pochi passi dallo stabilimento delle QC Terme ed è stato in parte recentemente ristrutturato. Ci siamo trovati bene all'Hotel Bigio! Tra i servizi disponibili, offre un parcheggio auto interno gratuito ed un ottimo ristorante con menù à la carte; inoltre i clienti dell'Hotel Bigio hanno la possibilità di accedere con una tariffa promozionale alle QC Terme San Pellegrino tranne nei periodi di ponti e festività. Vi lascio qui ↓ sotto il link per vedere qualche foto e per conoscere disponibilità e prezzi.
In realtà l'Hotel Bigio non nasce come struttura alberghiera ma il nome è conosciuto e ricercato in tutta la valle per l'arte della pasticceria. Le camere dell'hotel si trovano infatti ai piani superiori della storica Pasticceria Bigio, dove dal 1934 viene prodotto il caratteristico biscotto a mezzaluna diventato il simbolo della Valle Brembana. Il suo nome, Biscotto Bigio, proviene dal nome del suo inventore, Luigi Giacomo Milesi, detto Bigio, il nonno degli attuali gestori della struttura. Dopo un litigio con il padre Primo, Luigi riceve da lui in dono una collezione di marionette come segno di riconciliazione. Queste marionette, che ai tempi avevano già almeno 20 anni, vennero usate da Luigi per rappresentare teatrini nel territorio. La produzione dei biscotti e le rappresentazioni teatrali, durante le quali regalava agli spettatori piccole confezione delle mezzelune, sono le due più grandi passioni di Luigi Giacomo Milesi. Il Biscotto Bigio è il sorriso di un burattino. Ogni bambino, al termine del teatrino delle marionette, lo usava come baffo, occhio o per indicare un'espressione del volto. Il breve questa morbida mezzaluna è diventata famosissima. Se passate dalla pasticceria Bigio di San Pellegrino Terme, concedetevi una sosta caffè per assaporare i biscotti tradizionali. In alternativa, se siete ospiti dell'hotel, li avrete anche all'interno del buffet della colazione. Inzuppati nel caffelatte sono strepitosi!
L'Hotel Bigio mette a disposizione dei suoi clienti anche un servizio di noleggio ebike. Questo perchè proprio da San Pellegrino Terme passa la Ciclovia della Valle Brembana, una pista ciclopedonale che risale la valle utilizzando in parte il sedime della ex ferrovia della Valle Brembana. É percorribile da Almè a Piazza Brembana, ma, considerando anche l'unione del tracciato con quello della Ciclovia dei Colli tra Bergamo e Almè, possiamo dire che unisce Bergamo a Piazza Brembana per un totale di 38 km completamente asfaltati. La Ciclovia attraversa tutti i principali borghi della Valle Brembana come Clanezzo, Zogno, San Pellegrino Terme, San Giovanni Bianco o Camerata Cornello. Ad ogni tappa non mancano musei da visitare, luoghi da scoprire o panorami da ammirare. Anche all'infopoint di San Pellegrino Terme in via San Carlo è possibile noleggiare delle ebike oltre ad ottenere mappe ed informazioni per la visita. Vediamo ora nel dettaglio cosa fare in Valle Brembana.
SAN PELLEGRINO LIBERTY
San Pellegrino Terme ha una storia certamente legata all'acqua e alle terme, ma è noto anche per i suoi numerosi edifici in stile Liberty; ne sono un esempio il Casinò Municipale, il Grand Hotel e le Terme, che rimandano alla Belle Époque di inizio Novecento. In quegli anni, San Pellegrino era presa d'assalto dalle classi sociali più agiate che vedevano nel paese una rinomata località turistica ed un'elegante stazione termale. L'edificio Liberty che spicca fra tutti per la sua imponenza e grandezza è sicuramente il Grand Hotel. Venne progettato dall'Ing Mazzocchi e dall'architetto Romolo Squadrelli e iniziato nel 1902 per essere terminato in tempo record con l'impiego di più di 500 operai: infatti venne inaugurato nel maggio 1904.
Il Grand Hotel, la cui facciata si estende per 128 metri, contava 130 camere dotate di ogni comfort per l'epoca. Fu concepito per ospitare una clientela nobile e di alta borghesia. Nel registro degli ospiti si trovano il nome della Regina Margherita e della Regina Elena di Savoia che vi fu ospite nel 1925 insieme al principe Umberto e alla principessa Maria. Vi soggiornarono persino due nobel della letteratura italiana, Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, e due grandi del nostro cinema come Ugo Tognazzi ed Ornella Muti. Anche il generale Luigi Cadorna fu ospite del Grand Hotel di San Pellegrino. L'hotel venne chiuso dal 1979 per gli elevati costi di gestione ed è stato utilizzato per alcuni anni come sede di aste d'arte e come set cinematografico per alcuni film o video musicali. Dal 2016 sono iniziati i lavori interni di ristrutturazione del complesso con gettate di cemento nelle fondazioni, la ricostruzione delle cucine e i restauri degli affreschi al piano terra e al piano rialzato. Il Grand Hotel è oggi accessibile al pubblico mediante delle visite guidate organizzate dalla Cooperativa OTER-Orobie Tourism. Le visite si tengono prevalentemente nel periodo estivo e nei weekend. La visita guidata ha un costo di 7€. Vi lascio qui il link di riferimento per la prenotazione.
Un altro edificio imponente in stile Liberty è il Casinò Municipale, realizzato ad opera dell'architetto Romolo Squadrelli tra il 1904 ed il 1906. Venne inaugurato nel luglio del 1907. Superando la soglia di ingresso si incontra l'atrio, caratterizzato da otto colonne di marmo rosso di Verona, che conduce direttamente al monumentale scalone, sovrastato da una vetrata circondata dagli affreschi dei dodici mesi dell'anno (con i relativi segni zodiacali) ad opera del pittore Malerba. L'atrio è oggi la sala di accoglienza degli ospiti delle QC Terme. Il Casinò infatti funzionò come casa da gioco solo fino al 1917, ma ha da sempre ospitato manifestazioni culturali e teatrali, congressi, sfilate di moda, esposizioni d'arte e serate di gala. É stato recentemente ampliato con un'ala teatro. Sempre la Cooperativa OTER-Orobie Tourism organizza delle visite guidate alla scoperta del Casinò Municipale tutti i martedì e i giovedì alle h 9.30 solo su prenotazione al costo di 7€. Vi insito a consultare il seguente link per gli orari e la prenotazione.
PONTE NEL SOLE - IL PONTE TIBETANO PIÙ LUNGO AL MONDO
L'esperienza più ricca di adrenalina da fare quando si visita la Valle Brembana è sicuramente percorrere il Ponte nel Sole, uno dei ponti tibetani più lunghi al mondo! Si trova proprio in Lombardia, nel comune di Dossena a 12 km da San Pellegrino Terme nella Val Parina. É stato inaugurato nel giugno del 2022, è lungo 505 metri con un'altezza massima dal suolo di 120 metri. Per realizzarlo sono stati utilizzati 3,5 km di funi di acciaio: infatti il Ponte nel Sole è il ponte tibetano più lungo al mondo a pedata discontinua e senza tiranti laterali! Un'esperienza unica al mondo! Ammetto che ad 1/4 del percorso mi è salita un pò di tremarella nelle gambe guardando giù, sotto i miei piedi, ma per fortuna non soffro di vertigini e l'emozione ha poi prevalso. Il ponte è composto da 1200 pedate discontinue: in sostanza bisogna stare attenti a dove mettere i piedi...ma c'è da spaventarsi! Il percorso è praticabile in piena sicurezza, indossando un'imbracatura e ancorati con due moschettoni: uno ancorato, l'altro “attacca e stacca”. Non è necessario l'utilizzo del caschetto e potete tenervi lo zaino sullo spalle senza problemi. Il Ponte nel Sole offre una vista mozzafiato sui paesaggi suggestivi delle Prealpi Orobiche e sul fondovalle di San Pellegrino. Si parte a piedi dall'abitato di Dossena: si può lasciare l'automobile nei parcheggi presenti vicino all'Infopoint di Dossena e alla Trattoria degli Alpini (posticino altamente consigliato per il pranzo o per uno spuntino, ecco magari meglio una volta che avete terminato il percorso sul ponte tibetano). Una volta parcheggiata l'auto, prima di accedere al ponte, bisogna sempre ritirare i biglietti cartacei presso l'Infopoint di Dossena; a questo punto si procede a piedi su un sentiero di collegamento lungo il quale, nei pressi del Municipio del paese, si riceve l'imbracatura. Una volta imbragati, sempre a piedi si raggiunge la partenza: questo perchè il Ponte nel Sole viene percorso a senso unico, in direzione del paese di Dossena.
L'accesso è consentito anche ai bambini, a partire dai 12 anni di età. Il costo è di 25€ a persona. Esiste anche un biglietto combinato che unisce l'ingresso al ponte tibetano e la visita guidata alle vicine miniere di Dossena al costo di 35€. Per l'accesso al ponte è necessaria la prenotazione online al seguente link: in fase di prenotazione bisogna scegliere giorno e orario di visita; ricordatevi inoltre che prima di accedere al ponte, dovete ritirare il biglietto all'infopoint di Dossena. Considerate almeno 1,5 h per l'esperienza. É consigliabile indossare un abbigliamento comodo e sportivo con scarpe chiuse e senza tacco.
Dossena è un borgo particolare non solo per la sua storia e per le attrazioni che offre, ma anche per i suoi Murales. Il progetto dei Murales di Dossena nasce nella prima metà degli anni '80 del secolo scorso e vede la collaborazione di 30 artisti bergamaschi che hanno donato alla comunità di Dossena i propri contributi. I 30 murales sono stati realizzati in tre fasi successive, nel 1981, nel 1982 e nel 1984, con la collaborazione dei proprietari degli edifici. Le pareti esterne di diverse abitazioni portano oggi dipinti che ripropongono momenti di vita paesana: la cultura, il lavoro, l'ambiente e le tradizioni locali.
MINIERE DI DOSSENA
Sempre a Dossena, non lontano dal ponte tibetano, si trovano le miniere di Dossena, uno dei comprensori minerari della montagna bergamasca di più antica coltivazione. L'area fu sfruttata anche dagli Etruschi e dai Romani che utilizzavano le miniere come luogo dove condannare Ad Metalla gli schiavi. Anche Leonardo Da Vinci frequentò queste zone agli inizi del cinquecento: su incarico del governatore di Milano, Charles d’Ambroyse, Leonardo tracciò le mappe schematiche delle miniere di ferro della Val Brembana e della Val Seriana databili al 1509 e oggi conservate alla biblioteca reale di Windsor a Londra. Nel comprensorio minerario di Dossena l'attività era concentrata in particolare sull'estrazione della calamina, fonte di ferro, zinco e piombo, della galena argentifera, della fluorite. Quest'ultimo minerale ha reso le miniere di Dossena una terra preziosa: infatti la fluorite veniva usata in grandi quantità in America, dove era utilizzata come uno dei principali componente dei combustibili dei razzi vettori della NASA per le missioni lunari. A lavorare nelle miniere erano gli stessi abitanti del paese: i minatori sono stati capaci di creare un fitto sistema di gallerie inizialmente solo con la forza delle braccia e dei picconi. Ad oggi sono presenti 6 livelli per una lunghezza di circa 28 km. Le miniere sono state chiuse definitivamente nella seconda metà del secolo scorso non per carenza di materiale, ma perchè non era più conveniente sul mercato. Dopo diversi decenni dalla cessazione dell'attività estrattiva, nel 2015 le miniere di Dossena sono state recuperate e messe in sicurezza per essere così aperte al pubblico per le visite guidate.
Per visitare le miniere di Dossena è necessario prenotare la visita guidata della durata di 75 minuti al seguente link. Le visite si concentrano soprattutto nel weekend, sono possibili anche in caso di maltempo e hanno un costo di 15€ a persona. Per la prenotazione è necessario selezionare data e orario di visita. All'esterno è presente un parcheggio auto sterrato. La temperatura all'interno delle miniere si aggira sempre sugli 8-10°C con una percentuale di umidità del 90%. Prima dell'accesso si è muniti di caschetto di protezione. Il percorso guidato si snoda tra grotte naturali e gallerie artificiali, seguendo le antiche rotaie dei carrelli utilizzati per il trasporto dei materiali. Vi svelo in anteprima che una delle grotte delle miniere di Dossena è oggi utilizzata in modo speciale sulla base di un'idea semplice: trasformare un formaggio tradizionale in un prodotto originale, unico e prelibato. Dopo studi accurati, la Galleria dei Sospiri, a 350 mt dall'ingresso nelle miniere e a 100 mt sotto il livello del suolo, si è dimostrata il luogo adatto alla stagionatura di un formaggio chiamato Ol Minadur, diventato il prodotto tipico della zona. Nella miniera si possono vedere le forme in stagionatura, ma nel centro di Dossena, alla Trattoria degli Alpini, avrete la possibilità di assaggiarlo e di comprarlo anche sottovuoto.
Sempre all'interno delle miniere di Dossena è stato realizzato il Parco Speleologico di Dossena. Si tratta di un percorso attrezzato in sicurezza da vivere in chiave ludica e culturale per esplorare le antiche gallerie delle miniere attraverso teleferiche, ponti, passaggi sospesi su grotte naturali e camini artificiali. È richiesta un'età minima di 12 anni; il costo dell'esperienza è di 35€ ed è prenotabile al seguente link.
PANCHINA GIGANTE DI SAN PELLEGRINO TERME
Per gli appassionati come noi di panchine giganti, anche in Valle Brembana ne potete trovare una con una vista davvero straordinaria. Si tratta della big bench numero 128 di San Pellegrino Terme di colore bianco e azzurro. É stata posizionata nel 2021 sopra la frazione di Santa Croce nelle vicinanze della Croce di Santa Croce in un punto che offre davvero una vista mozzafiato su tutta la Valle Brembana, sulle montagne circostanti fino alla Pianura Padana. Gli abitanti del posto ci hanno detto che nelle giornate limpide e terse si riesce persino ad intravedere la madonnina del Duomo di Milano. Io questo non ve lo so dire perchè purtroppo sono capitata alla panchina gigante di San Pellegrino in una giornata coperta e nuvolosa, ma vi posso assicurare che il panorama è davvero straordinario e ne vale la camminata.
Infatti per raggiungere la big bench numero 128 del circuito Big Bench Community Project (per maggiori informazioni vi rimando al seguente link Panchine Giganti: dove sono e come trovarle) è necessario percorrere un sentiero di trekking di circa 45 min in ascesa in mezzo al bosco. Dal centro di San Pellegrino bisogna prima raggiungere la frazione di Santa Croce con circa 9 km di strada. Vi consigliamo di parcheggiare l'automobile nelle vicinanze della chiesa parrocchiale per poi seguire a piedi i cartelli con le frecce di colore blu che indicano la panchina. Il sentiero è piuttosto in salita ma vi assicuriamo che ne vale davvero la pena. Per ottenere il timbro ufficiale sul passaporto potete recarvi presso il bar del campo sportivo, il supermercato Galizzi e l'agriturismo La Frusolina, tutti nella frazione di Santa Croce.
GROTTE DEL SOGNO
Le Grotte de Sogno si trovano in località Vetta di San Pellegrino, a 650 metri slm, e sono state scoperte nel 1931 da Ermenegildo Zanchi, noto speleologo locale. Egli notò un pertugio nel terreno e decise di farsi calare all'interno. Solo un anno dopo le grotte vennero aperte al pubblico: sono state le prime grotte ad essere valorizzate turisticamente in Lombardia. Le grotte sono di origine tettonica e risalgano a 69 milioni di anni fa. In alcuni tratti all'interno è presente dell'acqua: la guida ci ha raccontato che quest'acqua filtra lentamente nel sottosuolo arricchendosi di sali minerali. Si calcola che nel giro di 30 anni questa stessa acqua filtrata nel sottosuolo arriva alla fonte della San Pellegrino, pronta per essere preparata per l'imbottigliamento. Pazzesco!
Le Grotte del Sogno possono essere raggiunte in diversi modi: sicuramente in macchina, parcheggiando non molto lontano dall'ingresso in corrispondenza del parcheggio della stazione di arrivo della funicolare San Pellegrino-Vetta. La funicolare è quindi il secondo modo per raggiungere le grotte: considerate però che è attiva da inizio maggio a fine settembre. L'idea di collegare il centro cittadino di San Pellegrino con la località più alta chiamata Vetta nasce nella Società Fonte Bracca nel 1906 e l'inaugurazione avvenne nel 1909 su progetto dell'Ing. Villoresi (già progettista della funicolare Como-Brunate). La gestione passa poi alla Società San Pellegrino che si occupa dell'impianto fino al 1989, anno della sua chiusura. Nel 2001 la funicolare è stata ceduta gratuitamente al comune e nel 2015 è stato avviato il processo di recupero e ristrutturazione a scopo turistico. La nuova apertura al pubblico è avvenuta nell'estate del 2022. Le corse vengono garantite da maggio a settembre ogni 20 minuti: il venerdì, il sabato e il lunedì dalle 10.00 alle 21.00 e la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 19.00. Il costo del biglietto a/r è di 5€. Esiste un terzo modo per raggiungere le Grotte del Sogno: un sentiero nel bosco lungo una mulattiera che parte tra il Casinò Municipale e la stazione a valle della funicolare e che in 40 minuti e 400 metri di dislivello conduce alle grotte. Per gli amanti del trekking e della natura, segnaliamo anche che dalle Grotte del Sogno parte un altro sentiero di trekking nel bosco che in circa 30 min porta alle sorgenti del Boione e alle sue cascate.
Le Grotte del Sogno sono visitabili grazie alle guide di OTER-Orobie Tourism da aprile ad ottobre secondo un calendario stabilito che trovate al seguente link. Le visite si concentrano quasi esclusivamente nei weekend e nei festivi. Vi invito a prenotare online perchè in ciascuno dei 3/4 turni di visita disponibili ogni mezz'ora è consentito l'accesso ad un numero di massimo 15 persone fino ad esaurimento posti. Il passaggio all'interno delle Grotte del Sogno è piuttosto breve (considerate che la visita dura appunto mezz'ora), ma soprattutto abbastanza angusto lungo un percorso quasi a senso unico, su terreno umido e scivoloso. Per questo non è consentito l'accesso a persone su sedia a rotelle e non sono ammessi i cani. Ricordatevi che all'interno c'è una temperatura costante tutto l'anno di 12°C. Ad ogni partecipante al tour verrà fornito un casco di protezione con cuffietta sottocasco. Il costo della visita alle Grotte del Sogno è di 5€ adulti e 2€ per i bambini fino agli 8 anni. All'interno non è possibile fare fotografie, se non su concessione, in quanto sono di proprietà privata, proprio per questo volevamo ringraziare per la disponibilità che ci è stata concessa.
Più lontano da San Pellegrino Terme, nel comune di Zogno della Valle Brembana, si trovano altre grotte visitabili al pubblico, chiamate Grotte delle Meraviglie, sempre scoperte da Ermenegildo Zanchi. Sono aperte al pubblico su prenotazione, generalmente alla domenica, secondo un calendario date disponibile al seguente link. La visita è gratuita e ha una durata di 45 minuti con accesso ogni 20 minuti; non sono ammessi animali. All'interno la temperatura resta sempre costante sui 12°C. Il parcheggio dista 15 min di camminata dall'ingresso alle grotte. Arrivati al parcheggio, sono presenti delle scale in ferro, superate le quali ci sarà un sentiero per arrivare alla grotta.
CASA MUSEO DI ARLECCHINO
La Casa Museo di Arlecchino si trova nel piccolo borgo di Oneta a San Giovanni Bianco a 6 km da San Pellegrino Terme. L'edificio di epoca quattrocentesca era la dimora della nobile famiglia Grataroli che fece decorare le pareti interne con pregevoli affreschi ancora oggi visibili nella Camera Picta. Il nome dato al palazzo è legato all'attore rinascimentale Alberto Naselli che nelle corti europee rappresentò lo Zanni o poi Arlecchino, celebri maschere della commedia dell'arte, e che secondo la tradizione soggiornò nell'edificio di Oneta. La Casa di Arlecchino è gestita dal 2018 dalla Cooperativa OTER-Orobie Tourism ed è aperta al pubblico con i seguenti orari: mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30. L'ingresso con visita libera ha un costo di 1,50€ mentre se preferite la visita guidata il costo è di 3,50€ (solitamente una al mattino e una al pomeriggio). La visita dura mezz'oretta. Vi lascio il link di riferimento per maggiori informazioni a riguardo. Proprio sotto alla Casa di Arlecchino si trova un ottimo ristorante la Taverna di Arlecchino dove poter assaggiare degli ottimi casoncelli della tradizione bergamasca, un tipo di pasta fresca ripiena condita con formaggio o burro.
BORGO CORNELLO DI TASSO
Cornello di Tasso è un piccolo borgo di origine medioevale che fu un importante centro di scambi commerciali e di passaggio di persone e merci grazie alla sua posizione lungo la Via Mercatorum, una somma di mulattiere percorse dai mercanti che collegava Bergamo alla Valtellina. L'elemento architettonico più caratteristico ancora oggi visibile e rimasto inalterato nel tempo è la Via Porticata, un lungo porticato con archi a sesto ribassato, realizzati in pietra e travi in legno. Cornello di Tasso fu un centro commerciale importante fino al 1592: a partire da questa data restò isolato a causa della costruzione di una nuova strada, la Via Priula, che passava lungo il fondovalle separando il borgo dalla nuova viabilità. Questo portò alla sua decadenza ma ne favorì la sua conservazione. Oggi Cornello di Tasso conta una ventina di abitanti stabili: per la sua storia e la sua architettura, non è solo uno dei borghi più rinomati della Valle Brembana ma è stato dichiarato anche uno dei Borghi più Belli d'Italia.
Cornello di Tasso è conosciuto anche per via della famiglia Tasso, conosciuta per aver dato alla luce il letterato Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata. La famiglia Tasso ricoprì un grande ruolo: può essere considerata una delle prime imprese multinazionali europee in quanto detenne per secoli il monopolio del servizio postale tra i territori asburgici e gli altri stati d'Europa. Una famiglia di postini e corrieri! Furono chiamati come "corrieri postali" per la Serenissima, per lo Stato Pontificio e nel 1516 vennero incaricati dagli Asburgo di organizzare tutto il servizio postale dell'impero. Francesco Tasso divenne così fondatore delle Poste Imperiali: non a caso sullo stemma dei Tasso sono riportati il tasso, il corno postale e l'aquila d'oro, simbolo degli Asburgo. Per ricordare questo importante ruolo ricoperto dalla famiglia Tasso, a Cornello di Tasso si trova il Museo dei Tasso e della Storia Postale. Il museo è aperto da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00. L'ingresso è gratuito. La visita guidata ha un costo di 3€ e permette di scoprire molti aneddoti e curiosità sulla storia dei Tasso e sul sistema postale da essi istituito. Vi posso garantire che funzionava molto meglio all'epoca che oggi! Pensate che un corriere da Bruxelles a Parigi nel 1505 impiegava 44 h! Pazzesco! Il museo è piccolino, ha 3 sale con ingressi separati: l'accesso è possibile solamente a 10 persone alla volta. Custodisce anche il Penny Black il primo francobollo al mondo con l'immagine della Regina Vittoria: stabiliva a 1 penny il costo della spedizione.
All'interno del borgo sono diverse le proposte di visita guidata, disponibili su prenotazione. Noi abbiamo optato per quella più completa che unisce la visita guidata al borgo di Cornello e al Museo dei Tasso e della Storia Postale. La visita ha una durata di 1,5 h e un costo di 5€ a persona. Per scoprire tutte le informazioni sulle visite guidate vi lascio il link di riferimnto museodeitasso.com. Vi ricordo che il borgo è accessibile solo a piedi: i parcheggi auto distano 10 min a piedi, ma non sono numerosi. In alternativa potete seguire a piedi un tratto dell'antica Via Mercatorum che dal paese di San Giovanni Bianco, dove si trova la Casa di Arlecchino, porta a Cornello di Tasso. Al rientro dalla visita a Cornello di Tasso, vi consiglio di fermarvi a mangiare all'Ostello Brembo, un ristorante con anche alcune camere nato dal genio creativo di Fabrizio e Marzia, due giovani imprenditori milanesi che hanno lasciato la vita di città per dedicarsi alla Valle Brembana. Il locale si affaccia sempre sul fiume Brembo, lungo la Ciclovia della Valle Brembana. Per farvi venire l'acquolina in bocca vi lascio al link il menù, tutto a base di prodotti raccolti dal territorio e provenienti dai produttori della zona.
QC TERME SAN PELLEGRINO
Lo dice il nome stesso, San Pellegrino Terme: le terme sono la prima immagine che viene in mente quando si pensa a questa cittadina bergamasca della Valle Brembana. San Pellegrino Terme è da sempre stata considerata una zona climatica di cura e di soggiorno. Nel primi anni del '900 vantava uno stabilimento termale d'eccezione composto da un complesso di edifici in stile Liberty all'avanguardia dal punto di vista medico, organizzativo ed impiantistico: le proprietà terapeutiche dell'acqua di San Pellegrino, ricca di sali minerali, sono state riconosciute dal Ministero della Sanità nel 1992. Le cure termali sono state chiuse nel 2006, ma oggi sono attive le nuove terme del gruppo QC Terme, inaugurate nel 2014. Se passate da San Pellegrino Terme prendetevi almeno mezza giornata per rilassarvi alle QC Terme. Il complesso è moderno ed innovativo: vasche idromassaggio, percorso Kneipp, cascate, saune, sale relax, docce emozionali, piscine esterne, getti sensoriali. Il percorso è veramente intenso! Le zone che più ho amato sono state l'idromassaggio a lettino nella vasca esterna e il bagno turco al chinotto, dal profumo eccezionale considerando che adoro la bevanda al chinotto. Il relax e il benessere psico-fisico sono assicurati. Le QC Terme si trovano proprio dietro all'Hotel Bigio. L'accoglienza ospiti avviene al piano terra del Casinò Municipale mentre i pasti prenotati insieme nel pacchetto termale vengono consumati in una delle meravigliose sale al primo piano.
Lo stabilimento è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 23.00 da domenica a giovedì e fino alle 24.00 il venerdì e il sabato. L'ingresso permette il libero accesso a tutte le aree, la fornitura di un telo, un accappatoio, un paio di ciabatte, un armadietto e l'accesso all'Aperiterme, l'aperitivo serale disponibile tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00 su prenotazione all'ingresso. I prezzi variano a seconda del giorno (feriale o festivo) e del pacchetto scelto: per esempio l'ingresso giornaliero ha un costo che va da 62€ a persona mentre l'ingresso serale a partire dalle 17.00 ha un costo che parte da 52€ a persona, che si riduce a 44€ dalle 19.30. É possibile anche prenotare in extra dei brunch o dei massaggi singoli o di coppia. Vi lascio il link di riferimento per maggiori informazioni. É necessario prenotare l'ingresso per assicurarsi il posto.