Modena e i suoi borghi
Viaggiatori, oggi vi porto sulle colline modenesi, nel cuore dell'Emilia Romagna. Ci lasciamo alle spalle Modena, città d'arte, terra di motori e di ottimi prodotti enogastronomici, per andare alla scoperta dei più pittoreschi borghi da vedere nei dintorni di Modena. Si tratta di piccoli comuni confinanti tra loro dove si respira un'atmosfera autentica e ricca di gusto: ne sono un esempio Formigine, Castelvetro, Fiorano Modenese o Vignola. Ognuno di questi borghi cela curiosità e luoghi da vedere nei dintorni di Modena.
Un weekend è ideale per andare alla scoperta dei borghi nei dintorni di Modena. La durata del viaggio varia però in base a quello che volete visitare: se desiderate scoprire anche la città di Modena e i suoi borghi, allora vi consiglio di aggiungere qualche giorno in più al vostro soggiorno e di informarvi prima su Cosa vedere a Modena. Ma non è tutto: vi ricordo anche che non lontano da Modena, 17 km a sud, si trova la città di Maranello, patria del mondo Ferrari, che merita sicuramente una visita soprattutto per amanti del Cavallino Rampante. Se decidete di aggiungere anche Maranello alle vostre tappe di viaggio nella provincia di Modena, calcolate un giorno in più per poter completare la visita del centro storico, del Museo Ferrari e della fabbrica Ferrari. Ho scritto un articolo su Cosa vedere a Maranello, la città della Ferrari.
Oltre a queste due mete principali, Modena e Maranello, il paesaggio collinare della provincia modenese è dominato da tanti piccoli borghi dove è bello passeggiare senza tempo, ammirare il panorama o fermarsi in qualche locale storico per degustare i vini locali e i piatti tipici della tradizione. Elementi comuni a questi borghi nei dintorni di Modena sono il clima di rilassante tranquillità che regalano e la presenza di un'acetaia comunale dove sono gelosamente custodite batterie di aceto balsamico, il prodotto per eccellenza del modenese. Per cercare l'alloggio più comodo per il vostro soggiorno a Modena e dintorni, qui ↓ sotto potrete scoprire gli hotel più adatti alle vostre esigenze. Vi svelo ora quali sono i borghi da vedere nei dintorni di Modena
FORMIGINE
Uno dei borghi da vedere nei dintorni di Modena è sicuramente FORMIGINE, distante 10 km dalla città. Il borgo è dominato dal suo castello, simbolo di Formigine e luogo di ritrovo per la comunità. Il Castello di Formigine è una testimonianza della trasformazione architettonica di una fortificazione medievale in residenza signorile rinascimentale. La fase medievale corrisponde alla rocchetta, il nucleo fortificato più antico, mentre la fase rinascimentale coincide con il Palazzo Marchionale realizzato nel momento in cui il castello si trasforma da fortezza a residenza signorile per opera della dinastia dei Pio, una delle più importanti famiglie aristocratiche della Pianura Padana. La definizione "marchionale" del palazzo deriva dai Marchesi Calcagnini, vassalli del Duca d'Este, ai quali fu assegnato il castello nel 1648. Questa ala del Castello di Formigine ospita la Sala del Consiglio comunale e la sala per i matrimoni mentre la torre di nord-est accoglie spazi di rappresentanza e diverse sale che possono essere affittate per meeting, convention ed eventi.
Completano la struttura un ristorante, un'enoteca e il Museo Archeologico che racconta la storia del castello con delle installazioni multimediali. Una sezione del museo è ospitata nella Torre dell'Orologio, alta più di 30 metri e destinata un tempo alla difesa estrema del castello. Il Castello di Formigine è circondato da un parco all'interno del quale le ricerche archeologiche condotte alla fine degli anni Novanta del XX secolo hanno portato alla luce anche il borgo basso-medievale che si era formato a ridosso delle mura della rocca nel Trecento. Il Museo del Castello di Formigine è aperto il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 con visite guidate in partenza ogni mezz'ora. Il costo è di 4€; è consigliata la prenotazione per email o per telefono. Vi lascio il sito web di riferimento per maggiori informazioni a riguardo.
Dopo aver visitato il Castello di Formigine vi consiglio di fare un salto alla Biblioteca Comunale di Formigine ospitata nella meravigliosa Villa Gandini, esempio di architettura neoclassica realizzata per opera dei Gandini, famiglia nobiliare modenese legata alla corte dei Duchi d'Este; acquistarono l'edificio nel 1791. Si trova immersa in un parco dedicato alla lotta della resistenza contro l'invasione nazifascista, come ricorda una lapide posta sul fronte principale dell'edificio. La villa è accessibile gratuitamente nei giorni di apertura della Biblioteca, ma sono disponibili anche visite guidate su prenotazione.
Per iniziare poi ad entrare in contatto con l'eccellenza della gastronomia locale, vi consiglio di fare un salto all'Acetaia Comunale di Formigine, intitolata a Francesco Aggazzotti, primo sindaco di Formigine nell'Italia Unita, e ricavata nel sottotetto di Villa Benvenuti. L'Acetaia Comunale è aperta la domenica dalle 10.00 alle 12.00 con visite guidate gratuite in partenza ogni ora, con obbligo di prenotazione almeno con 48 ore di anticipo. Noi abbiamo avuto la fortuna di essere stati guidati nel mondo dell'aceto balsamico dal gran maestro Giorgio Ferrari, attuale gestore dell'acetaia, nonché maestro assaggiatore membro della Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto.
CASTELVETRO DI MODENA
Il borgo di CASTELVETRO DI MODENA si trova a 20 km da Modena. Anticamente questo borgo da vedere nei dintorni di Modena era circondato da mura che lo hanno mantenuto un borgo dalla forma raccolta, come un scrigno che custodisce un tesoro. Il centro di Castelvetro di Modena è sicuramente Piazza Roma, dalla quale si gode una vista straordinaria sulla pianura circostante. La sua pavimentazione a lastre quadrate bianche e nere va a formare una scacchiera: per questo Piazza Roma è conosciuta come la Piazza della Dama e viene utilizzata per giocare una nota partita di dama vivente, rievocazione storica che si tiene negli anni pari. La piazza è incorniciata da diversi edifici come il Palazzo Comunale, abitato per molto tempo da un membro della nobile famiglia Rangoni, il Palazzo Rinaldi, ora residenza privata, e la Torre dell'Orologio, uno dei simboli di Castelvetro. Eretta tra il XI e il XII secolo, rappresenta ciò che resta dell'antica struttura fortificata nel lato est del castello. Venne anche dotata di campana con la funzione di convocare la popolazione in piazza e di una meridiana, ben visibile dal lato sud, che segnala ancora oggi lo scorrere del tempo.
Sempre a Castelvetro abbiamo prenotato una visita guidata all'Acetaia La Vecchia Dispensa, situata all'interno di una torre articolata su tre piani. L'acetaia nacque nel 1905 quando le famiglie Pelloni e Tintori cominciarono ad invecchiare in botti di legno l'aceto balsamico come eredità da lasciare in dote alle figlie: le batterie di aceto portano i nomi delle donne della famiglia. Oggi è giunta alla quarta generazione: con orgoglio vanta una delle prime licenze di produzione e commercio per l'Aceto Balsamico, la numero 13. La visita ripercorre tutto il processo di produzione ed invecchiamento dell'Aceto Balsamico di Modena e si conclude con una degustazione di aceto balsamico che vi permetterà di scoprire anche le differenze tra aceto tradizionale e IGP. Per conoscere l'acetaia La Vecchia Dispensa sono disponibili diversi percorsi di visita: noi abbiamo scelto il tour Acetaia Storica che ha una durata di circa 1 h e costa 15€ a persona. Vi lascio il sito web di riferimento per maggiori informazioni a riguardo.
Sempre nel comune di Castelvetro di Modena, a 5 km dal centro storico, nella frazione di Levizzano Rangone si trova un bellissimo castello. Il Castello di Levizzano è una fortificazione eretta come baluardo difensivo contro gli Ungari e concesso, successivamente, dal vescovo di Modena al marchese Bonifacio di Toscana, padre della celeberrima Matilde di Canossa. La principale torre del castello si chiama appunto Torre Matildica. I lavori di restauro terminati nel 2007 hanno consentito di recuperare l'edificio e di renderlo funzionale a mostre, attività culturali, convegni ed attività di ristorazione. All'interno del castello da aprile 2019 è possibile trovare Rosso Graspa, il Museo del Vino e della Società Rurale: è una raccolta di testimonianze della vita dei campi con attrezzi agricoli, strumenti per la lavorazione del legno, utensili per la lavorazione dell'uva e testimonianze fotografiche. L'accesso al Castello di Levizzano è consentito solo tramite visita guidata in giorni e orari stabiliti dal Comune di Castelvetro, solitamente da inizio aprile a metà novembre il sabato e la domenica pomeriggio. Il tour dura 1,15 h ed ha un costo di 4€ a persona. Poiché è necessaria la prenotazione anticipata, vi lascio il link di riferimento per conoscere date e orari.
VIGNOLA
VIGNOLA è un piccolo borgo nei dintorni di Modena, più precisamente 25 km a sud. Il motivo per cui Vignola è conosciuto in tutta Europa è per la sua produzione cerasicola. Uno dei prodotti tipici dell’Emilia Romagna è proprio la Ciliegia di Vignola o "Durone" che, dall'anno 2013, ha ottenuto il riconoscimento IGP. Le ciliegie sono per Vignola una consistente risorsa economica: raccolte a partire da metà maggio, si consumano fresche, lavorate per ricavare marmellate, confetture, sciroppi ed altre specialità. Nell'industria dei liquori, sono un ingrediente essenziale per produrre lo Cherry-Brandy. A Vignola, la ciliegia, è anche il motore di eventi culturali e folkloristici che animano il borgo nei mesi di maggio e giugno. Una grossa ciliegia nel centro del paese rende omaggio a questo prestigioso frutto di Vignola.
Se passate da Vignola, oltre ad acquistare qualche confettura di ciliegie in uno dei negozi presenti nel centro del paese, vi consiglio di fare una sosta nella storica Pasticceria Gollini in via Garibaldi per assaggiare una fetta della tipica Torta Barozzi, dolce tipico di Vignola. Venne creata nel 1886 da Eugenio Gollini con il nome di "torta nera": è a base di mandorle e arachidi, ma l'ingrediente principale è il cioccolato fondente. Nel 1887 Gollini aprì una pasticceria nel cuore di Vignola che cominciò ad essere frequentata non solo dai vignolesi. Nel 1907 il dolce di Vignola venne ribattezzato Torta Barozzi. Oggi è molto rinomato in tutto il modenese anche se si fa pagare bene: una piccola fetta quadrata di questo dolce viene a costare 3,50€, forse un pò troppo costosa per i miei gusti.
Dopo la merenda, vi consiglio di visitare la Rocca di Vignola: si tratta di un imponente quadrilatero, prodotto finale di tante fasi costruttive ed in particolare di quelle apportate dai Grassoni prima e dai Contrari poi, che l'hanno trasformata da roccaforte ad imponente residenza nobiliare. É stata edificata su roccia calcarea, comunemente chiamata tufo, a strapiombo sul fiume Panaro, ed è articolata su cinque piani, dai sotterranei ai camminamenti di ronda. É disponibile un tour guidato con un massimo di 30 persone per scoprire la storia della rocca, per visitarne alcune sale, le torri e i camminamenti di ronda. La visita alla Rocca di Vignola è gratuita ma è necessaria la prenotazione online per questo vi consiglio di consultare il seguente link anche per conoscere disponibilità e orari.
CASTELNUOVO RANGONE
CASTELNUOVO RANGONE è un borgo della provincia di Modena distante da essa circa 13,5 km a sud. La torre quadrata, un tempo parte della Rocca dei Rangoni, e il Palazzo Comunale sono tutti simboli della città, tanto quanto la celebre statua del maialino che si trova nei pressi nel Municipio in via Giacomo Matteotti. La lavorazione delle carni suine è infatti la maggiore risorsa di Castelnuovo Rangone, tanto da vantare al comune un posto nel Guinness dei Primati grazie alla festa popolare del Superzampone, appuntamento fisso di ogni prima domenica di dicembre (in realtà pare che lo zampone, quel salume IGP preparato con un impasto di carni suine insaporite da sale e spezie e poi avvolto nell'involucro formato dalla zampa di un maiale, sia realmente stato inventato a Mirandola e non a Castelnuovo Rangone).
É stata proprio la nostra passione per i prodotti tipici locali a portarci in questo borgo nei dintorni di Modena, per visitare prima di tutto il MuSa, il Museo della Salumeria. Il museo è strutturato su tre piani ed è aperto dal 2013: sorge accanto alla nota azienda Villani che dal 1886 produce ottimi salumi italiani. Il tour è guidato e permette di conoscere la storia dell'azienda Villani, le diverse ricette e tecniche di preparazione dei salumi e gli strumenti impiegati nella lavorazione delle carni, come il disossatore e il salatore. La visita si conclude con una degustazione di diversi tipi di salumi accompagnati da un bicchiere di Lambrusco, come vuole la tradizione emiliana. Il MuSa è aperto dal giovedì alla domenica su prenotazione secondo orari diversi consultabili al seguente link. La visita dura circa 1 h e ha un costo di 10€ a persona.
Non lontano dal MuSa, al di fuori del comune di Castelnuovo Rangone, ma a 10 minuti di auto da esso, si trova la Casa Museo di Luciano Pavarotti, il grande Maestro tenore italiano scomparso il 6 settembre 2007. É la dimora che Pavarotti aveva fatto costruire nella campagna modenese: qui visse gli ultimi anni della sua vita. É aperta al pubblico dal 2015 e rimane ancora oggi come così il Maestro l'ha lasciata. Custodisce gli oggetti più preziosi di cui Pavarotti amava circondarsi, il suo pianoforte, i suoi costumi, i suoi portafortuna, gli innumerevoli premi e i ricordi, come fotografie e lettere che permettono di conoscere alcuni aspetti della vita privata dell'artista. Il percorso di visita è accompagnato da un'audioguida. Sono molto appassionata delle case-museo e quella di Pavarotti mi ha colpita particolarmente: mi ha aiutata a ricordare come quest'uomo abbia scritto un pezzo di storia della musica italiana a livello mondiale. La sua voce era davvero straordinaria! La Casa Museo di Luciano Pavarotti è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Il costo del biglietto, acquistabile anche in loco, è di 10€. Per maggiori informazioni e per conoscere gli eventi musicali organizzati nel giardino della villa, potete consultare il sito web dedicato al Museo di Pavarotti.
FIORANO MODENESE
FIORANO MODENESE si trova 18 km a sud di Modena. Ha una storia molto ricca soprattutto nel mondo della ceramica: negli anni '60, Fiorano Modenese era il cuore produttivo del Distretto della Ceramica, leader mondiale nella produzione di piastrelle ceramiche per l'edilizia e l'urbanistica. Oggi vanta molto luoghi caratteristici che meritano una visita a partire dal Santuario della Beata Vergine del Castello. É una basilica monumentale, realizzata per custodire l'affresco quattrocentesco della Madonna con Bambino nonché simbolo dell'intero borgo, ben visibile dalla pianura.
Non lontano dal santuario si trova il Castello di Spezzano, un edificio di origine medioevale trasformato dalla famiglia Pio di Savoia in palazzo nobiliare a partire dal 1529. Dal 1996 ospita il Museo della Ceramica di Fiorano, aperto il sabato e la domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 con visita libera gratuita o guidata con un gruppo di almeno 10 persone; la visita guidata deve essere prenotata con almeno 4 giorni di anticipo ed ha un costo di 5€ a persona. Ogni ultima domenica del mese, da marzo a novembre, la visita guidata del castello e del museo delle ore 17 è gratuita e senza necessità di prenotazione. In alternativa è possibile scaricare l'app gratuita in italiano o inglese con 20 schede audio nelle quali sarà proprio Marco III Pio a guidare il visitatore. Le sale del museo sono accessibili anche ai disabili grazie alla presenza di ascensori. Nel Castello di Spezzano vengono organizzati anche tanti eventi serali nella stagione estiva: per questo vi invito a visitare il sito web del Castello di Spezzano.
Il nucleo centrale al piano terra è composto dalla corte porticata rinascimentale e dalle sale di rappresentanza, tra le quali spicca la Sala delle Vedute, la più affascinante del castello: sul finire del Cinquecento venne realizzato un meraviglioso ciclo di affreschi per celebrare la potenza dei Pio di Savoia il cui dominio comprendeva allora ben 57 possedimenti tra castelli, torri e borghi. Il primo piano e i sotterranei del castello ospitano invece il Museo della Ceramica di Fiorano che ripercorre la storia dell'attività produttiva ceramica dall'età del bronzo fino ai giorni nostri: sono presenti sale interattive per vivere da vicino la vita nelle cave e per conoscere il processo produttivo che si nasconde dietro ad un manufatto in ceramica. Nella torre pentagonale del castello, una volta sede delle prigioni, oggi è collocata l'acetaia comunale che regala un profumo davvero straordinario. Un'esperienza disponibile su prenotazione è la visita in acetaia con degustazione guidata di Aceto Balsamico mentre, per gli appassionati di ceramica, sono disponibili laboratori di ceramica.
Il Castello di Spezzano è circondato da un romantico parco, dotato di zona attrezzata per picnic. Un percorso ciclo-pedonale dal castello conduce alla Riserva Naturale delle Salse di Nirano, un sito geologico di grande interesse per il fenomeno dei "vulcani di fango". La Riserva si estende su 209 ettari nel territorio comunale di Fiorano Modenese: una tappa d'obbligo se passate da queste parti per ammirare più da vicino le salse eruttive. Di che si tratta esattamente? Le "salse" sono formazioni argillose costituite dalla risalita dal sottosuolo di fango argilloso freddo misto ad idrocarburi, che seccandosi edifica coni dall'aspetto vulcanico alti alcuni metri. Questi vulcani di fango sono quindi l'espressione superficiale della presenza, in profondità, di depositi di idrocarburi accompagnati da acque salate di origine marina. L'intera area, raggiungibile anche in auto, è percorribile attraverso dei sentieri segnati lungo passerelle in legno; sono presenti anche dei pannelli illustrativi, un ecomuseo e alcuni capanni per il birdwatching. La tranquillità di questo luogo immerso nella natura è interrotta solamente dai borbottii delle bolle di gas liberato dai vulcani. Ad oggi l'unico utilizzo ammesso di questi fanghi è per fini scientifici e di ricerca.
Per concludere al meglio la giornata alla scoperta del borgo di Fiorano Modenese, vi consiglio di prendere parte ad un'esperienza davvero particolare: una degustazione di sidri nel meleto di Paola dell'azienda agricola Cà Giberti. Fu il padre di Paola a dedicare il campo attorno a casa a frutteto: oggi onta 370 piante di mele di diversa varietà oltre a pere, pesche, prugne e una zona di vigneto. Parte della frutta raccolta viene venduta fresca, parte viene utilizzata da Paola per produrre sidro di mele e di pere. Dopo anni di sperimentazione di sidro fatto in casa per autoconsumo, dal 2018 il sidro di Paola è disponibile al pubblico presso l'azienda Cà Giberti. Dal 2022 Paola propone anche delle degustazioni guidate: la visita inizia con una passeggiata nel frutteto per conoscere la storia dell'azienda e delle sue piante, per poi concludersi con una degustazione di tre sidri a scelta accompagnati da stuzzichini di prodotti locali. L'esperienza è disponibile su prenotazione da marzo a ottobre, vi basterà contattare Paola con anticipo. Il costo è di 20€ a persona con un numero minimo di 2 persone. Era la prima volta che prendevamo parte ad una degustazione di sidri ed è stato molto interessante! La cosa più bella però è stato conoscere Paola: dalle sue parole e dai suoi racconti traspare una grande passione e un grande amore per le sue mele e i suoi prodotti dei quali ne è giustamente fiera. Una degustazione di sidro di mele in mezzo alla natura è sicuramente il modo migliore per concludere la giornata alla scoperta dei borghi nei dintorni di Modena.
SERRAMAZZONI
Il borgo di SERRAMAZZONI si trova 38 km a sud di Modena, nel comprensorio montano del Frignano. Il suo nome deriva dall'unione del termine geografico serra, ovvero sbarramento naturale montuoso, e dal nome Mazzoni, famiglia locale che prese il cognome da uno strumento di lavoro. Serramazzoni è il luogo ideale per escursioni a piedi, a cavallo e in bicicletta. Tra i luoghi da non perdere vi sono le rocce vulcaniche dei Sassi di Varana, palestra ideale per l'arrampicata sportiva, la suggestiva Pieve romanica di Rocca Santa Maria, i castelli medioevali di Monfestino e di Pompeano e le Cascate del Rio Bucamante. Si tratta di cinque cascate naturali che devono il nome alla leggenda tra due amanti, l'aristocratica Odina e il giovane pastore Titiro: non potendo vivere alla luce del sole il loro amore, ostacolato dalla famiglia di lei, si gettarono in quelle acque da quel giorno chiamate "Buca degli amanti", da cui il nome Bucamante. Le cascate sono raggiungibili da Granarolo, risalendo il sentiero immerso nei boschi lungo il torrente, oppure da Monfestino.
Ma il vero motivo che ci ha condotti alla scoperta dei dintorni di Modena fino al borgo di Serramazzoni è la presenza in questo borgo di una panchina gigante inserita nel circuito chiamato Big Bench Community Project: è la panchina gigante numero 225 di colore rosso che si trova in collina, immersa tra i vigneti di Malbo Gentile, vitigno a bacca nera autoctono dell'Emilia-Romagna. Dalla panchina si gode un meraviglioso panorama sulla valle. Per ottenere il timbro sul passaporto delle Big Bench ci siamo recati nella vicina Cantina del Frignano, una piccola cantina biologica di alta qualità. L'attività è stata avviata nel 1993 con un primo vigneto sperimentale: oggi l'azienda si sviluppa su un'estensione di poco più di 5 ettari tutti coltivati a vigneto e la produzione annua si aggira intorno alle 22.000 bottiglie di vino. La vendemmia è manuale.
I vigneti sono posti a 450-550 metri slm: dato il microclima, la presenza di un terreno prevalentemente argilloso e sabbioso e l'altitudine, sono state impiantate uve autoctone come il Malbo Gentile, l'Uva Tosca e l'Uva Lambrusca Grasparossa. Con la scusa di ottenere il timbro per la panchina gigante, abbiamo colto l'occasione per prendere parte ad una visita guidata in cantina che ci ha permesso di conoscere la storia dell'azienda e la tipologia di vini locali; al termine ci siamo concessi una degustazione di 5 vini abbinati a dei prodotti tipici locali. Il costo è di 25€ a persona per una durata di circa 2h. Tra i vini degustati, abbiamo particolarmente apprezzato il Malbonumber5, un vino rosso fermo dal colore rubino a base di uve Malbo Gentile. Vi lascio il link della Cantina del Frignano per maggiori informazioni a riguardo.